La Comunicazione Assertiva mette come base di partenza che ogni affermazione deve essere riferita a quanto di competenza e responsabilità propria in modo tale da non invadere con la comunicazione le aree di responsabilità altrui, ed allo stesso tempo da gli strumenti, diciamo gli anticorpi per non farsi invadere da frasi appunto non assertive.
Oggi provando ad installare la estensione Wengo per Mozilla Firefox ricevo in risposta
“WengoPhone” non può essere installato perchè non è in grado di fornire aggiornamenti sicuri
Mozilla Firefox non comunica assertivo in questo caso.
Una risposta assertiva potrebbe essere qualcosa del genere:
L’installazione di estensioni con aggiornamento attraverso il protocollo http infatti può esporre il tuo sistema a gravi problemi di sicurezza.
La differenza tra le due frasi è essenziale perchè si definiscono le aree di responsabilità di ognuno, di Mozilla che blocca l’installazione e di Wengo che non fornisce aggiornamenti sicuri attraverso protocollo https.
Ritengo inoltre che potrebbe risultare utile inserire anche un link per ulteriori aprofondimenti e informazioni a riguardo sui problemi di sicurezza.
C’è un detto che recita: ” le malattie temono la conoscenza ” .
Penso valga lo stesso per la sicurezza del proprio Sistema operativo e PC.
Personalmente ritengo che la comunicazione assertiva converrebbe insegnarla nelle scuole fin dall’inizio.
Se questo fosse attuato le comunicazioni manipolative, autoritarie, avrebbero molto meno presa, e risulterebbero infine inefficaci.
Penso anche che grazie agli effetti della comunicazione assertiva e agli strumenti che mette a disposizione ci potrebbero esserer molti meno conflitti linguistici (e di relazione) tra le persone e malattie mentali oltre che politici incapaci in circolazione ;-).
La Comunicazione assertiva ha le potenzialità per essere una piccola ma essenziale rivoluzione che potrebbe migliorare molto il modo di relazionarsi tra le persone.
🙂
no, ti prego no. Qualsiasi cosa ma non la formula:
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Personalmente ritengo che *** converrebbe insegnarla nelle scuole fin dall’inizio.
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se parli con un musicista ti dirà che la musica devono insegnarla da subito, se parli con un ballerino questo ti dirà che la danza è un linguaggio da insegnare da subito, se te la senti di parlare con un addetto alla comunicazione questo, dopo ore di disquizioni argomentate sul nulla (lo dico ironicamente, eh), ti dirà che tutto ciò dovrebbe essere argomento scolastico.
Ogni ruolo e persona vorrebbe che la materia fosse trattata a scuola.
Poi la gente non conoscerebbe la storia, non saprebbe scrivere e fare di conto e… oddio… è già così! 🙂
P.S. ora copio & incollo e ne faccio un post
😀 Buttha da ex musicista e da insegnante di ballo ti posso dire che hai perfettamente ragione! :-DDDD Ovvero che bisognerebbe insegnare il ballo e la musica a scuola fin dall’inizio! 😉 Purchè la scuola sia come quella Summerhill di Alexander Neil
http://it.wikipedia.org/wiki/Alexander_Sutherland_Neill
e il ballo sia insegnato nello con la stessa filosofia di Pierre Dulaine 🙂
http://en.wikipedia.org/wiki/Pierre_Dulaine
Per quanto riguarda la comunicazione, il linguaggio ritengo che sia la base di tutto. Dallo studio del Logos (parola) in più di duemila anni di storia si è passato dai silogismi di Aristotele alla aritmetica e matematica moderna, compresa la logica e l’informatica. Come afferma il mitico Piergiorgio Odifreddi sono: “conquiste intellettuali: prima fra tutte, la costante ripulitura del linguaggio dalla ruggine generata dalla metafisica”.
http://www.radio.rai.it/radio2/alleotto/vitedalogico/
Non si può ne studiare ne palare senza comunicazione. Quindi se fosse possibile migliorare un aspetto fondamenta della comunicazione, ci sarebbe un maggiore efficacia distribuita a pioggia su tutte le altre discipline.
A scuola durante le ore di italiano (io le chiamerei di comunicazione 😉 insieme all’analisi grammaticale, logica, metterei l’analisi assertiva e un po’ di pnl. relativamente alle comunicazione visiva, auditiva, cinestesica.
La scuola di Neil era facoltativa e gli alunni frequentavano le materie che gli interessavano e quelle necessarie a comprendere quelle che gli interessavano. Penso che si potrebbe intrudurre inizialmente una materia come Comunicazione facoltativa, secondo me avrebbe parecchio successo e presenze. Però comunque di base gli studenti dovrebbero poter scegliere le materie o dei percorsi di studio orientativi.
massì, non rientra nelle mie intenzioni affermare che musica, ballo e comunicazione non siano importanti.
e io non perdo occasione per pubblicizzare Alexander Neil, Pierre Dulaine e Piergiorgio Odifreddi 😉