Domenica 1 Marzo ero a godermi la mostra di Depero a Venezia presso il Museo Currer, in Piazza San Marco, in compagnia di un mio caro cugino, Massimo Tessari, Guida Turistica.
L’esperienza è stata davvero bella sotto molti aspetti. Io e Massimo ci siamo scambiati informazioni e impressioni, lui profondo conoscitore dell’arte classica, io appassionato e insaziabile e godereccio curioso di tutto ciò che è moderno, futuristico, avanguardistico. Parlare dei futuristi o di Depero potrebbe sembrare un tema passato, invece ritengo che il tema portante dei futuristi: la velocià, sia un processo nel quale siamo ancora pienamente e sempre più maturamente dentro (come splendidamente presentanto da Alessandro Baricco durante la presentazione del suo libro:”I Barbari”). La sensibilità artistica di Depero e di altri artisti futuristi ha anticipato nella pittura e nella grafica un tema che poi sarebbe diventato quotidianità comune, appunto la velocità.
Aspettavo da tempo di vedere la mostra di Depero, e quando sono entrato al Museo Correr di Venezia, tanta era la mia curiosità che non mi sono nemmeno accorto di 2 splendide statue del Canova! Per fortuna Massimo mi ha ripostato con i piedi e gli occhi per terra :-).
Ma bando alle mie ciance e passiamo alle opere:
Si possono vedere in Depero temi e giochi grafici di grandissima attualita, anzi ritengo che all’inizio del 1920 i pubblicitari erano più trasgressivi di oggi, un po’ meno piacioni, e un po’ più artisti. In questa opera c’è un tema a me caro, la presenza e l’assenza del segno che diventa presenza, e un gioco grafico fatto con le lettere. Oggi giorno molto probabilmente la bocca sarebbe stata fatta sorridente per essere maggiormente piaciona.
Di Depero è anche la forma della bottiglietta del Campari, che dire quando una forma passa attraverso più generazioni vuol dire che è più che evergreen ;-).
Questa opera è del 1926, sembra che questi artisti abbiamo cercato l’avvento dei computer, ricercando la perfezione delle linee dritte, nette, tagliate, usando e sfruttando quella che è stata la prima e vera forma dell’uso dei livelli: il collage. Inoltre trovo davvero molto divertente e quasi giocoso come Depero usa i punti di fuga.
Vorrei far notare come alcune impaginazioni dei primi del altro secolo ricordano molto alcuni lavori dei più recenti artisti come David Carson e Neville Brody, solo che Depero non usava computers ;-), alla creatività basta la fantasia.
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bello il tuo articolo. Complimenti lo ho visto solo oggi per la prima volta.
Solo una cosa: sono GUIDA TURISTICA
Ciao
Max
Ciao Massimo, grazie. Ho corretto il testo (…e complimenti! 🙂 )